Successo di pubblico per la presentazione del progetto portato avanti dall’Asp G. Gasparini di Vignola al Cersaie 2014. Oltre la capienza prevista (300 posti circa 400 presenze) la sala ha ascoltato la presentazione del progetto con entusiasmo.
Emilia Muratori come Assessore al Welfare dell’Unione Terre di Castelli ha affermato la necessità di confrontarci e riflettere su un tema come quello delle case residenza che sempre più vedrà impegnato il nostro territorio e come questa proposta innovativa superi separazioni aprioristiche per un incontro di comunità verso la risposta ad un bisogno.
Marco Franchini ha illustrato la nascita ideativa del progetto e le sue diverse fasi di vita a venire ad oggi. Molti sono gli interlocutori che si sono aggiunti entusiasti di partecipare ad un progetto che prima di tutto vuole essere una proposta concreta rispetto alla situazione attuale economica in cui i servizi sono inevitabilmente coinvolti. Al distretto ceramico dice di attingere quando pensa alla soluzione che questo progetto porta in grembo ovvero efficienza certo ma anche innovazione e ricerca come le aziende ceramiche hanno saputo fare. Di nuovo l’idea centrale che la struttura divenga luogo della comunità con al centro l’anziano e il suo bisogno di relazione. Infine, l’impegno che Draghi invita alla spesa su l’investimento pubblico per mezzo della liquidità messa a disposizione delle banche, tra le presenze in sala, sembra perfettamente coincidere con quanto portato avanti. Paola Matino ha illustrato una proposta di business plan dove a fianco dell’impegno di spesa previsto già dai comuni si integri una innovativa proposta di nuove forme di finanziamento, su tutti i social bond, che in un quadro di insieme non solo permettano la realizzazione dell’opera ma anche la sua sostenibilità nel tempo.
Quella di Paolo Portoghesi è stata una vera e propria lectio magistralis incentrata su Vignola, al centro della scena internazionale del Cersaie, e del progetto. Nel presentare un rendering architettonico che ha lasciato tutti emozionati ha integrato i lavori portati avanti nel laboratorio del Politecnico di Milano con illuminanti proposte. In particolare la nuova struttura posta al di sopra di quella esesistente si pone come ponte di collegamento tra due zone che l’architetto mostra in evidenza distaccate del territorio: la zona nuova e la zona vecchia. Una mano che si sospende e si allunga verso il centro della città. Ancora il semicerchi sospeso sembra avvolgere e abbracciare la cittadina invitandola ad essere parte del complesso.
La platea ha partecipato per le quasi due ore di incontro mostrandosi entusiasta e coinvolta nel progetto. Quello di ieri è stato sicuramente un passo in avanti in una vetrina internazionale quale quella del Cersaie.